melwrites (
chasing_medea) wrote2020-02-22 07:56 pm
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Fox
Titolo: fox
Fandom: Haikyuu
Prompt/missione: Luna nuova
Parole: 682 (capitolo)
Rating: safe
Atsumu si avviò nella foresta alla ricerca dei fiori che Hinata gli aveva descritto. Gli sarebbero serviti per preparare uno dei suoi intrugli, gli aveva pure spiegato quale, ma ogni volta che Hinata parlava lui si perdeva ad osservare il modo in cui il suo viso si illuminava, il modo in cui agitava le mani, il modo in cui gli sorrideva gentile e gli chiedeva ehi Sumu, mi stai ascoltando?
Aveva portato con sé il suo arco, nel caso avesse avvistato qualcosa. Erano sempre troppo poche le occasioni che aveva per usarlo, l’allenamento dei guerrieri si basava essenzialmente sull’uso della spada.
Nel corso del suo cammino vide un cucciolo di volpe ferito. Zoppicava lentamente, cercando di andare probabilmente verso la sua tana. Senza pensarci troppo, Atsumu prese l'arco dalle sue spalle, incoccò la freccia e la scagliò. Non era molto bravo. Centrò il tronco dell'albero subito dietro il cucciolo, che si spaventò, rimase immobile per un secondo e poi provò a fuggire. Con la zampa ferita non riusciva a correre molto.
Atsumu incoccò una seconda freccia e provò di nuovo, ma qualcosa lo fermò. Davanti a lui comparve una donna, con occhi grigi e lunghi capelli talmente neri da avere riflessi blu nel sole che filtrava tra gli alberi.
La donna appoggiò una mano sulla punta della sua freccia e gli fece abbassare l'arco.
Atsumu la fissò, contrariato e affascinato allo stesso tempo.
"Stavo cercando di colpire", si lamentò.
"Credi davvero che sia la cosa giusta da fare?", rispose la donna. La sua voce era bassa e ferma, non aveva alcuna intonazione, ma per qualche motivo risuonò forte nel petto di Atsumu.
"Potevo prenderlo", rispose.
"Era indifeso"
"Esiste la legge del più forte"
"Non è detto che sia giusta"
"E' così che funziona sul campo di battaglia"
"Non siamo sul campo di battaglia qui"
"Siamo sempre sul campo di battaglia"
"Stai dicendo che chi è debole non merita di vivere?"
Atsumu non seppe cosa rispondere. Detta così sembrava molto più crudele di quanto non l'avesse intesa inizialmente, ma non poteva dire che non era quello che pensava.
"Sto dicendo che chi è debole rischia di morire", rispose alla fine.
La donna sorrise accondiscendente.
"Sei un guerriero nell’anima”, disse.
Tolse la mano dalla punta della sua freccia e cominciò ad allontanarsi.
"Capirai cosa significa essere debole", gli disse.
Il suo tono si era fatto più profondo, sembrò risuonare per tutta la foresta, come se uscisse dagli alberi stessi.
Atsumu rimase immobile a guardarla sparire nel nulla. Si riscosse dopo un po'. Su quella foresta c'era ogni tipo di racconto, si diceva che si poteva incontrare chiunque, ma fino a quel momento non ci aveva mai creduto. Rispetto ad alcune cose che aveva sentito si poteva dire che gli fosse anche andata bene. Si rimise l'arco in spalla e continuò a camminare continuando a pensare alle parole della donna.
La mattina dopo Atsumu si svegliò con la sensazione di essere soffocato dalle coperte. Cercò di districarsi, ma non ci riuscì. Il letto sembrava essere diventato molto più grande nel corso della notte.
Sentì bussare alla propria porta.
“Sumu”, sentì la voce di Hinata. “Sei sveglio?”
Hinata attese un po’, poi provò di nuovo.
“Mi servono le erbe”.
Ancora silenzio. Atsumu era finalmente riuscito a tirare fuori la testa dalle coperte e a guardarsi intorno, l’intera sua casa - una stanza unica con tutto ciò che poteva servirgli - sembrava molto più grande. Provò a guardare il suo corpo, ma vide solamente delle zampe rosse.
“Io entro”, disse ancora Hinata da dietro la porta. Entrò con una mano sugli occhi. “Ultima possibilità per metterti qualcosa addosso!”
Non c’era molto che Atsumu potesse fare, si sedette sul letto e sperò che Hinata lo vedesse.
Hinata si guardò intorno nella casa, alla sua ricerca. Poi i suoi occhi caddero sul letto.
“Sumu?!”, chiese sconvolto, quasi non volendo credere alla sua stessa supposizione.
Atsumu, in quella forma, annuì. Hinata sembrò capire il messaggio.
Hinata prese il cucciolo di volpe e lo sollevò all'altezza del viso e lo osservò con attenzione.
Quello sarebbe stato un bel problema da gestire.
Fandom: Haikyuu
Prompt/missione: Luna nuova
Parole: 682 (capitolo)
Rating: safe
Atsumu si avviò nella foresta alla ricerca dei fiori che Hinata gli aveva descritto. Gli sarebbero serviti per preparare uno dei suoi intrugli, gli aveva pure spiegato quale, ma ogni volta che Hinata parlava lui si perdeva ad osservare il modo in cui il suo viso si illuminava, il modo in cui agitava le mani, il modo in cui gli sorrideva gentile e gli chiedeva ehi Sumu, mi stai ascoltando?
Aveva portato con sé il suo arco, nel caso avesse avvistato qualcosa. Erano sempre troppo poche le occasioni che aveva per usarlo, l’allenamento dei guerrieri si basava essenzialmente sull’uso della spada.
Nel corso del suo cammino vide un cucciolo di volpe ferito. Zoppicava lentamente, cercando di andare probabilmente verso la sua tana. Senza pensarci troppo, Atsumu prese l'arco dalle sue spalle, incoccò la freccia e la scagliò. Non era molto bravo. Centrò il tronco dell'albero subito dietro il cucciolo, che si spaventò, rimase immobile per un secondo e poi provò a fuggire. Con la zampa ferita non riusciva a correre molto.
Atsumu incoccò una seconda freccia e provò di nuovo, ma qualcosa lo fermò. Davanti a lui comparve una donna, con occhi grigi e lunghi capelli talmente neri da avere riflessi blu nel sole che filtrava tra gli alberi.
La donna appoggiò una mano sulla punta della sua freccia e gli fece abbassare l'arco.
Atsumu la fissò, contrariato e affascinato allo stesso tempo.
"Stavo cercando di colpire", si lamentò.
"Credi davvero che sia la cosa giusta da fare?", rispose la donna. La sua voce era bassa e ferma, non aveva alcuna intonazione, ma per qualche motivo risuonò forte nel petto di Atsumu.
"Potevo prenderlo", rispose.
"Era indifeso"
"Esiste la legge del più forte"
"Non è detto che sia giusta"
"E' così che funziona sul campo di battaglia"
"Non siamo sul campo di battaglia qui"
"Siamo sempre sul campo di battaglia"
"Stai dicendo che chi è debole non merita di vivere?"
Atsumu non seppe cosa rispondere. Detta così sembrava molto più crudele di quanto non l'avesse intesa inizialmente, ma non poteva dire che non era quello che pensava.
"Sto dicendo che chi è debole rischia di morire", rispose alla fine.
La donna sorrise accondiscendente.
"Sei un guerriero nell’anima”, disse.
Tolse la mano dalla punta della sua freccia e cominciò ad allontanarsi.
"Capirai cosa significa essere debole", gli disse.
Il suo tono si era fatto più profondo, sembrò risuonare per tutta la foresta, come se uscisse dagli alberi stessi.
Atsumu rimase immobile a guardarla sparire nel nulla. Si riscosse dopo un po'. Su quella foresta c'era ogni tipo di racconto, si diceva che si poteva incontrare chiunque, ma fino a quel momento non ci aveva mai creduto. Rispetto ad alcune cose che aveva sentito si poteva dire che gli fosse anche andata bene. Si rimise l'arco in spalla e continuò a camminare continuando a pensare alle parole della donna.
La mattina dopo Atsumu si svegliò con la sensazione di essere soffocato dalle coperte. Cercò di districarsi, ma non ci riuscì. Il letto sembrava essere diventato molto più grande nel corso della notte.
Sentì bussare alla propria porta.
“Sumu”, sentì la voce di Hinata. “Sei sveglio?”
Hinata attese un po’, poi provò di nuovo.
“Mi servono le erbe”.
Ancora silenzio. Atsumu era finalmente riuscito a tirare fuori la testa dalle coperte e a guardarsi intorno, l’intera sua casa - una stanza unica con tutto ciò che poteva servirgli - sembrava molto più grande. Provò a guardare il suo corpo, ma vide solamente delle zampe rosse.
“Io entro”, disse ancora Hinata da dietro la porta. Entrò con una mano sugli occhi. “Ultima possibilità per metterti qualcosa addosso!”
Non c’era molto che Atsumu potesse fare, si sedette sul letto e sperò che Hinata lo vedesse.
Hinata si guardò intorno nella casa, alla sua ricerca. Poi i suoi occhi caddero sul letto.
“Sumu?!”, chiese sconvolto, quasi non volendo credere alla sua stessa supposizione.
Atsumu, in quella forma, annuì. Hinata sembrò capire il messaggio.
Hinata prese il cucciolo di volpe e lo sollevò all'altezza del viso e lo osservò con attenzione.
Quello sarebbe stato un bel problema da gestire.