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FlashFics
Titolo: intero
Fandom: Voltron
Missione: M2 - Wing!fic
Parole: 250
Rating: safe
Shiro muove nervosamente la gamba, seduto nella sala d'aspetto del chirurgo. Aspetta che finalmente arrivi il suo turno e lo chiamino, ma nulla sembra muoversi nello studio. Anche la segretaria tiene lo sguardo fisso sullo schermo del suo computer. Quando finalmente il chirurgo esce dallo studio, Shiro scatta in piedi ancora prima che lo possa chiamare. Il chirurgo gli sorride e gli fa cenno di accomodarsi. E' un uomo dai tratti gentili e dai grossi baffi bianchi. Lo studio è asettico.
"E' pronto a vederla?", gli chiede il chirurgo con un sorriso.
Shiro annuisce e il chirurgo scosta una tenda. Dietro la tenda vede la protesi della sua nuova ala, quella che tra pochi giorni sarà finalmente montata sulla sua schiena. E' di un rosso brillante, e il fatto che sia meccanica è messo bene in evidenza, esattamente come ha richiesto. Non ha intenzione di nascondere quello che gli è successo: le sue sono cicatrici di guerra, sono le cicatrici di chi ha visto l'inferno della prigionia ed è tornato vivo. Il rosso è l'orgoglio di chi ha dato tutto quello che poteva dare per la salvezza dell'universo e della terra.
Il chirurgo gli sta elencando le caratteristiche dell'ala, ma Shiro non lo sta davvero ascoltando. I suoi occhi si sono riempiti di lacrime davanti a quell'ala. Ancora non riesce a credere che potrà tornare intero, che potrà tornare a volare.
Ringrazia il dottore, biascica le parole, ma cercando di darsi un contegno.
"E' un onore", gli dice il dottore.
Titolo: Nuovi Amici
Fandom: Haikyuu
Missione: M5 - Immagine, cane
Parole: 252
Rating: safe
Kageyama, davanti all'ingresso di casa di Hinata, sposta nervosamente il peso da un piede all'altro. Ancora non ha avuto il coraggio di aprire il cancello. Ogni parte di lui gli dice che quella è una cattiva idea, che non può finire bene quella storia. Ma poi pensa anche a come sarebbe triste l'espressione di Hinata se gli desse buca, e ormai la montagna se l'è già risalita, tanto vale andare fino in fondo.
Suona il campanello e poco dopo la madre di Hinata gli apre la porta, asciugandosi le mani sul grembiule.
"Oh, ciao Kageyama", gli sorride gentile come ogni volta che Kageyama è andato a casa loro. "Shoyo e Natsu sono in giardino, perchè non li raggiungi? Preparo del tè freddo intanto".
Kageyama la ringrazia e attraversa a passo sicuro la casa, la conosce a memoria ormai. In giardino trova i due fratelli seduti sull'erba e, in mezzo a loro, il vero motivo della sua visita lì quel giorno. Un cucciolo di cane. Ha il pelo color biscotto e si diverte a da Natsu a Shoyo e viceversa.
"Ehi!", lo saluta Shoyo con un largo sorriso. Anche Natsu alza lo sguardo verso di lui "Vieni a conoscere Akari!"
Kageyama percorre il giardino ancora titubante e si va a sedere a gambe incrociate sull'erba vicino a Shoyo. Akira si avvicina a lui, lo guarda con la testa leggermente inclinata di lato, poi abbaia amichevole nella sua direzione. Il primo animale a non aver paura di lui non poteva che essere di Hinata.
Titolo: In love with the sea
Fandom: Free!
Missione: M4 - Mermaid!AU
Parole: 250
Rating: safe
Ha perso il conto di quanti giorni siano passati da quando è alla deriva. Il cibo è terminato da tempo, la poca acqua che non è ancora evaporata non basterà ancora per molto. Le sue labbra sono talmente secche che si spaccano al minimo movimento, la pelle prude e gli occhi gli fanno male per la luce del sole.
Vede delle mani afferrare il bordo della scialuppa di salvataggio e un ragazzo sollevarsi per guardare cosa ci sia dentro, ha capelli neri e occhi blu. Rin scoppia in una risata isterica: gli ci mancavano solo le visioni.
"Ciao"
Il ragazzo inclina la testa, lo guarda incuriosito.
"Hai un nome?"
Il ragazzo annuisce, ma non dice nulla.
"Vuoi salire a bordo?"
Il ragazzo scuote la testa.
Rin si sporge oltre il bordo della barca e vede che il ragazzo ha una coda.
"Sì, deve essere più comodo stare in mare per te".
Rin si stende sul fondo della barca e guarda in alto.
"E' proprio bello, il mare. Deve essere bello viverci"
Non vede la reazione del ragazzo, chiude gli occhi e riposa.
Quando li riapre vede tutto blu. Il ragazzo della barca è accanto a lui e lo osserva con attenzione.
"Sono morto?"
Il ragazzo annuisce.
Rin guarda in basso verso il suo corpo e vede che ha una coda anche lui adesso, rossa come i suoi capelli.
"Morire ha significato diventare una sirena?"
Il ragazzo annuisce ancora, ma stavolta gli sorride. "E' il regalo per chi ama il mare".
Titolo: call to adventure
Fandom: Haikyuu
Missione: M4 - Pirati
Parole: 250
Rating: safe
Hinata si sedette sulla cima della scogliera a guardare il sole che tramontava sul mare. Quello che desiderava più di ogni altra cosa era proprio di potersi imbarcare e partire ad esplorare. Che cosa c’era dall’altra parte? Che cosa avrebbe visto? Chiunque tornasse aveva sempre dei racconti meravigliosi e Hinata voleva avere anche lui delle avventure da raccontare una volta tornato a casa. Il sole sparì definitivamente dietro la linea dell’orizzonte. Hinata sia alzò da lì e ridiscese la scogliera in direzione di casa.
Lo vide in una caletta. Il grande veliero ancorato non distante dalla riva. Doveva essere una nave mercantile. Varie persone si affaccendavano lì intorno mente lo preparavano per la partenza. Approfittò di un momento in cui le guardie si allontanarono per aiutare con un carico pesante e sgattaiolò dietro di loro. Si mosse con circospezione fino a raggiungere la stiva e si nascose dietro alcune casse che erano già state caricate. Rimase lì in fervente attesa, con il cuore che batteva all’impazzata. Solo dopo quelle che gli sembrarono ore il veliero cominciò a muoversi. Hinata sorrise e, nel suo nascondiglio, si addormentò cullato dall’ondeggiare del mare.
Lo svegliò un urlo. Spalancò gli occhi e vide come prima cosa un ragazzo dai capelli neri e l’espressione contrariata.
“Un clandestino!”, gridò di nuovo.
Subito lì raggiunse in stiva un altro ragazzo, più grande e con i capelli grigi. Studiò un momento Hinata poi sorrise.
“Non so che cosa avessi intenzione di fare, ma benvenuto tra i pirati ragazzino!”
Titolo: sorpresa
Fandom: Haikyuu
Missione: M4 - Cat!Fic
Parole: 250
Rating: safe
Hinata, tenendo ancora stretto nella sua giacca il gatto che aveva raccolto per strada, si diresse verso il bagno. Aveva soltanto un kit di pronto soccorso per umani, ma mai come in quel momento era felice di essere uno studente di veterinaria.
Appoggiò il gatto sul tavolo della sua cucina e quello provò immediatamente a scappare, ma i vetri nella zampa destra gli impedivano di camminare e fu costretto a rimanere lì. Con attenzione Hinata lo fece sdraiare su fianco e cominciò a togliere i vetri uno per uno. Il gatto continuava ad agitarsi e cercare di scappare da lì. Una volta terminato Hinata gli fasciò la zampa e lo lasciò libero di girare per il suo piccolo appartamento.
La mattina dopo, quando Hinata si voltò su un fianco e tirò un urlo nel momento in cui vide che, sdraiato accanto a lui, c'era un ragazzo mezzo nudo. Quello si spaventò per lo strillo e cadde a terra.
Hinata cominciò a urlarli contro e a lanciargli addosso qualunque cosa si trovasse a tiro. Sulla mano che il ragazzo aveva alzato per proteggersi dall'assalto Hinata vide che aveva delle ferite da taglio molto simili a quelle causate dai vetri sulla zampa del gatto la sera prima.
"Tu- tu sei...?", chiese. Non aveva neanche il coraggio di finire la frase.
Il ragazzo annuì e si avvicinò nuovamente al letto. Sembrava essere incuriosito da Hinata.
Hinata sospirò e si prese la testa tra i capelli. In che cosa si era andato a cacciare?
Titolo: l’alba
Fandom: Haikyuu
Missione: M3 - HighFantasy!AU
Parole: 250
Rating: safe
Hinata uscì dalla tenda di fortuna che si erano riusciti a costruire la sera prima. L'ambiente si stava appena rischiarando, ma il primo raggio di sole non era ancora spuntato. A breve avrebbero dovuto cominciare a muoversi. L'aria del mattino era umida e fresca, l'accampamento che avevano tirato su era deserto, eccetto per Kageyama, seduto su una pietra accanto a ciò che restava del fuoco che avevano acceso la sera precedente.
Hinata si avvicinò a lui.
"Non mi dirai che sei nervoso", gli disse con tono provocatorio.
Kageyama non alzò neanche lo sguardo verso di lui, continuò ad utilizzare una pietra per affilare la punta delle sue frecce e poi sistemarle ordinatamente nella sua faretra.
"Nessuno mi innervosisce quanto lui", ammise Kageyama.
Era la prima volta che Hinata lo vedeva così. Non come un arciere infallibile, regale e freddo, preciso al punto di essere inquietante, ma un ragazzo umano, della sua stessa età.
Hinata si sedette accanto a lui sulla pietra fredda e umida per l'umidità della notte. "Ce la farai", gli disse sicuro. "Riuscirai a riprenderti il trono",
"E se non ce la faccio? La gente crede in me, non posso deluderli. Non posso", si nascose la testa tra le mani. "Se fallissi li priverei dell'ultima speranza che hanno"
"Non fallirai"
"E come fai ad esserne così sicuro?", chiese Kageyama alzando lo sguardo verso di lui. Aveva gli occhi rossi e lucidi di chi non aveva chiuso occhio tutta la notte.
"Perchè finchè io sono qui, tu sei invincibile"
Titolo: al fiume
Fandom: bnha
Missione: M3 - immagine, pietre nel fiume
Parole: 250
Rating: safe
Bakugou ricorda ancora la sensazione di cadere e atterrare nell'acqua. Ricorda ancora come dei suoi cosiddetti amici nessuno abbia fatto un passo per cercare di prenderlo o sia andato ad accertarsi delle sue condizioni.
Tranne Deku.
Anche ad anni di distanza, Bakugou ancora non sa dire perchè quella caduta nel fiume e il fatto che sia stato proprio Deku a porgergli la mano per aiutarlo ad alzarsi. Probabilmente la cosa peggiore erano stati i suoi occhi. Pieni di preoccupazione e nient'altro.
Non c'era sorpresa, non c'era incredulità. Deku, in quel momento, non si stava comportando come qualcuno meravigliato che, tra tutti, proprio Bakugou fosse caduto, ma come se Bakugou fosse un bambino qualunque che, esattamente come tutti gli altri, poteva cadere e farsi male. Ma Bakugou non voleva essere considerato un bambino qualunque, non poteva essere considerato un bambino qualunque. Non lui che era così bravo in tutto, non lui che aveva un quirk così speciale. Non lui che sarebbe sicuramente diventato un hero. E gli hero non avevano bisogno di essere aiutati. Soprattutto non dai Deku di passaggio. Bakugou ricordava ancora quanto si fosse infuriato per quella mano allungata verso di lui, non ricordava se l'avesse presa.
Adesso, però, quando sta per cadere nel vuoto per un attacco di un villain è quella stessa mano che lo sta tenendo, che gli sta impedendo di cadere senza morte certa. E Bakugou ha imparato che, certe volte, anche gli hero hanno bisogno di qualcuno che porga una mano nella loro direzione.