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 M6 - Rimpiangere ciò che non è stato (e porvi rimedio)

Titolo: Prepararsi al viaggio

Fandom: Hiakyuu

Missione: M6 - Prepararsi al viaggio 

Parole: 250

Rating: safe


Quando Hinata arriva al parco, Kageyama è già lì. Seduto sull'altalena si dondola pigramente avanti e indietro con lo sguardo fisso sul pavimento. Hinata lo raggiunge e si siede sull'altalena accanto alla sua. 

"C'è qualcosa di interessante lì?", gli chiede con tono ironico.

Kageyama arrossisce di colpo per essere stato colto in fallo, ma non si degna di rispondergli. 

"A che ora hai l'aereo?", gli chiede invece.

"Alle 10.00. A che ora hai il treno?" 

"Alle 9.00"

"Sai, sono quasi onorato che tu abbia sottratto del tempo ai tuoi allenamenti da professionista per venirmi a salutare", gli sorride Hinata, con il tono di chi cerca di mascherare con l'ironia un sentimento onesto.

"Non farmene pentire", gli risponde Kageyama duro. 

"Non lo farò"

Kageyama annuisce con un gesto secco. Si allunga verso una bustina appoggiata poco distante e la lancia a Hinata.

"Mi hai anche fatto un regalo?"

"Faccio in tempo a riprendermelo"

"No. E' mio ormai", risponde stringendosela al petto.

Quando la apre trova dentro una custodia per il telefono con disegnato un cartone del latte e scoppia a ridere di gusto. 

"Hai paura che mi dimentichi di te?"

Kageyama sorride come sorride in partita. "Non puoi. Abbiamo fatto una promessa"

Hinata alza lo sguardo verso il cielo bianco di una fredda giornata di Gennaio. Si alza dall'altalena e si mette le mani in tasca per proteggerle dal freddo. Meno di ventiquattr'ore e si troverà sotto il sole brasiliano. Gli sembra ancora incredibile.

"Ci vediamo presto, Tobio"

"Ci vediamo presto"

 


Titolo: Le sinfonie celestiali

Fandom: bnha

Missione: M6 - Le sinfonie celestiali

Parole: 250

Rating: safe


Con il lavoro che fanno sono rare le occasioni come quella, per quello Kaminari ci tiene che vada tutto secondo i piani.

Il locale si sta rapidamente riempiendo di persone, i loro amici e ex compagni di classe sono tutti nelle prime file, pronti ad assistere.

Kaminari si aggira per i corridoi dietro al palco, fino a bussare al camerino di Jirou. La ragazza sta dando gli ultimi ritocchi al trucco prima di andare in scena.

“Nervosa?”, le chiede Kaminari.

Jirou annuisce.

Kaminari si avvicina a lei e la stringe in un abbraccio che lei ricambia, stringendogli le braccia intorno al busto fino quasi a soffocarlo. Sono anni che sale sul palco ogni volta che può, ma ogni volta è ancora nervosa come la prima. 

“Sarai fantastica come sempre, vedrai”, le dice dandole un bacio sulla fronte e sorridendole incoraggiante. 

Kaminari esce da lì e raggiunge gli amici sotto al palco, Kirishima gli ha tenuto un posto in prima fila. La folla comincia ad applaudire e rumoreggiare. Le luci nel locale si spengono e il gruppo sale sul palco e la loro musica riempie il locale, la voce di Jirou è dolce e melodiosa, si adagia perfettamente sulla base musicale

Kaminari sente per l’ennesima volta il petto riempirsi di orgoglio, affetto e amore per quella ragazza. È in quel momento che gli ultimi dubbi vengono definitivamente spazzati via. Vuole passare con lei il resto della sua vita.

La scatola di velluto nella tasca dei suoi pantaloni sembra improvvisamente più leggera.


Titolo: Una ricostruzione impegnativa

Fandom: bnha

Missione: M6 - Una ricostruzione impegnativa

Parole: 260

Rating: safe


Il quella calda nottata estiva, Izuku non riusciva a prendere sonno. Si alzò dal letto e cercando di non fare rumore cominciò a risalire i piani del dormitorio, fino a raggiungere la porta di ferro battuto che portava sulla terrazza. Era un bel posto lì, si poteva vedere il bosco tutto intorno al dormitorio e l'edificio scolastico in lontananza, era silenzioso e, essendo così in alto, non c'erano palazzi a bloccare la rinfrescante brezza estiva.

Izuku fece qualche passo verso la ringhiera e ci appoggiò i gomiti, guardandosi intorno.

"Neanche tu riesci a dormire, nerd?"

Izuku si voltò verso la direzione da cui proveniva la voce. Katsuki era seduto per terra, con le braccia appoggiate sulle ginocchia divaricate.

"Caldo", rispose solo Izuku, andandosi a sedere vicino a lui.

Era quasi surreale per Izuku essere arrivati a quel punto, al solo poter rimanere vicini in silenzio. Ci sarebbe voluto ancora molto per ricostruire il loro rapporto, ma era come se finalmente fossero decisi a provarci davvero entrambi.

"Cosa ti tiene sveglio?", gli chiese dopo un po'.

"Cosa ti fa credere che qualcosa mi tenga sveglio?", rispose Katsuki con tono di sfida.

"Il fatto che di solito ci tieni al tuo sonno di bellezza", lo prese in giro Izuku.

Katsuki gemette e fece schioccare la lingua sul palato.

"Sono preoccupato per l'esame per la licenza definitiva", ammise dopo qualche attimo di silenzio. "Non voglio essere bocciato di nuovo".

"Andrà tutto bene", disse Izuku appoggiando la testa contro il muro.

"Come lo sai?"

"Perchè non sei lo stesso coglione di due anni fa".

 


Titolo: Tramandato per l’eternità 

Fandom: Attack on Titan

Missione: M6 - Tramandato per l’eternità

Parole: 260

Rating: safe


”...e in quel momento il copitano Levi-“

“Fu il comandante Smith”

La professoressa lo fulmina non lo sguardo per l’interruzione, poi abbassa lo sguardo sul libro per ricontrollare. “Giusto, il comandare Smith...”.

L’insegnante riprese la spiegazione come se nulla fosse successo ed Eren tornò a non seguire.. Per quanto non fosse uno studente particolarmente dotato, in Storia per qualche motivo aveva il massimo dei voti, soprattutto nella parte che riguardava le lotte di liberazione e la storia dei Titani. Non sapeva perché, ma era qualcosa che aveva sempre risuonato particolarmente dentro di lui. Spesso quando i libri contenevano qualche imprecisione, come quella commessa dalla professoressa poco prima, riusciva a sentirlo a pelle, come se sapesse che le cose non potevano essere andate in quel modo. Riusciva a vedere come fosse andata veramente la scena, come se fosse stato veramente lì. Era il motivo per cui non vedeva mai film su quegli argomenti, la maggior parte erano infarciti di sciocchezze e la cosa che lo irritava più di ogni altra cosa, per qualche motivo, era la caratterizzazione del capitano Levi, sicuramente era freddo e distaccato, ma non era assolutamente lo stronzio menefreghista che dipingevano nei film. Ogni tanto lo sognava anche, ma per quello aveva sempre dato la colpa ai ritratti sparsi un po’ ovunque.

Sua madre lo aveva sempre preso in giro per quella sua capacità. “Ti abbiamo dato il nome di uno dei liberatorie”, gli diceva sempre con un sorriso gentile. “Magari ti ha passato anche qualcos’altro”.

Eren ritornò al presente quando dovette correggere una nuova imprecisione della professoressa.


Titolo: I fili intrecciati del destino

Fandom: Haikyuu

Missione: M6 - I fili intrecciati del destino

Parole: 270

Rating: safe


È solo al compimento dei 15 anni che la dea Ananke, la dea che intreccia i fili del destino, posa i suoi occhi su qualcuno. Solo a quell’età si comincia a intravedere la persona che si diventerà.

A volte è facile capire con chi intrecciare il destino di una persona, alcuni si conoscono da tutta la vita e l’intervento della dea lì è rapido, altri sono a chilometri di distanza, ma sono talmente perfetti l’uno per l’altro che sono quasi i fili stessi a chiamarsi. Poi ci sono i casi come quello, quel ragazzo che ha dentro di sé la potenza del sole. Sono già un paio di mesi che lo ha in sospeso. Ha ipotizzato vari intrecci, ma nessuno gli è mai sembrato quello giusto. Quel ragazzo ha bisogno di qualcuno che condivida la sua determinazione e le sue aspirazioni, qualcuno in grado di capirlo e supportarlo, qualcuno in grado di aiutarlo a raggiungere il suo vero potenziale. Il caso rimane in sospeso ancora per un po’. Almeno fino a che non vede quella partita. 

È un torneo scolastico di provincia, l’andamento della partita è scontato sin dall’inizio. E alla fine c’è quella frase, quel “che cosa hai fatto negli ultimi tre anni”, che esce diritto dal petto in un misto di rabbia e desiderio. Non solo quel ragazzo dai capelli neri ha tutte le caratteristiche giuste, ma lui, più di ogni altro, ha bisogno di quel raggio di sole nella sua vita.

Ed è lì che la dea decide di fare una piccola infrazione alla regola: intrecciare i fili di qualcuno che ancora non ha compiuto 15 anni.


Titolo: Ideali a cui aspirare

Fandom: Haikyuu

Missione: M6 - Ideali a cui aspirare

Parole: 285

Rating: safe


Durante la pausa pranzo, Kageyama si lima le unghie in un angolo del cortile. Poco distante da lui, Hinata alterna passaggi a bagher facendo rimbalzare il pallone contro il muro della scuola.

“...ed è finito così”, conclude il suo racconto Hinata.

“Questo perchè sei un idiota anche nei sogni!”, risponde Kageyama avvicinandosi il dito per controllare il suo lavoro. 

“Tu sei un idiota, l’altra volta non avevi…”

Kageyama alza lo sguardo su Hinata e il resto del suo discorso si perde. Hinata ha l’espressione concentrata e la lingua che spunta fuori dalle labbra, il sole dietro alle sue spalle quasi lo acceca.

Kageyama, in quella normale giornata di metà giugno, è preso da un moto di affetto improvviso per quel ragazzo. Affetto e ammirazione che vanno al di là della pallavolo, per una volta. Kageyama si renderebbe conto il quel momento che, se gli venisse chiesto di esprimere un desiderio, desidererebbe di essere un po’ più come Hinata, avere quella luce dentro in grado di far sorridere gli altri, essere in grado di far amicizia con tutti e di mettere tutti a loro agio, essere una persona la cui determinazione viene ammirata dagli altri e non temuta, come era successo a quella di Kageyama. 

Non sa, però, che se a Hinata venisse chiesto di esprimere un desiderio, desidererebbe essere un po’ più come Kageyama. Non solo per il suo talento o per la sua altezza, ma per la sua forza morale, per la capacità di andare avanti dritto per la sua strada, facendosi scudo della sua determinazione e delle proprie capacità. Vorrebbe avere un briciolo della sua sicurezza. 

Hinata si volta verso Kageyama, gli sorride.

In fondo, finchè sono insieme hanno tutto ciò che desiderano.


Titolo: La speranza lascia il posto alla disperazione

Fandom: Haikyuu

Missione: M6 - La speranza lascia il posto alla disperazione

Parole: 270

Rating: safe


Kageyama capisce quale sia la risposta dallo sguardo di sua madre. Non ha superato l'esame e non è entrato alla Shiratorizawa, la scuola più forte della prefettura, il luogo dove sperava di incontrare un avversario degno. Annuisce in direzione di sua madre e risale le scale per la sua camera. Si butta pesantemente sul letto e nasconde la faccia sul cuscino. Ma non piange, ancora no.

E' tutto troppo e le lacrime non sono abbastanza ad esprimere come si senta. Ha perso suo nonno, ma la passione per la pallavolo gli ha permesso di andare avanti in qualche modo, come se lui fosse ancora lì con lui, eppure nel giro di poco tempo la sua squadra gli ha voltato le spalle e il luogo in cui lui sperava di trovare finalmente quell'avversario forte che suo nonno gli aveva predetto gli aveva chiuso le porte in faccia. Il punto è che fa tutto talmente male che Kageyama è come se non sapesse da cosa cominciare.

Kageyama vede come i suoi genitori siano preoccupati, come pensano che sia strano che lui ancora non abbia trovato il modo di sfogare le sue emozioni. Guardano spaventati la sua espressione piatta, intorno a lui si muovono come se camminassero sulle uova, con circospezione, con la paura che scoppi da un momento all'altro.

Kageyama continua ad aggrapparsi alla sua unica certezza. Qualunque cosa succeda, vuole continuare a giocare a pallavolo, vuole diventare abbastanza forte da incontrare avversari forti.

Si gira nel letto e guarda il soffitto. Il giorno dopo ricominceranno gli allenamenti e ad Aprile andrà comunque al liceo, solo non quello che credeva.

Karasuno sia.


Titolo: visioni di mille mondi

Fandom: Haikyuu

Missione: M6 - Visioni di mille mondi

Parole: 333

Rating: safe


Kageyama si aggira per i vicoli bui di una città che non conosce, una maschera gli copre il viso e gli oscura parzialmente la visione. Vorrebbe togliersela, ma per qualche motivo sa di non poterlo fare. Entra in un salone pieno di gente e, in lontananza, vede un ciuffo di capelli arancioni. Il viso è coperto da una maschera, ma non ci sono dubbi che sia Hinata. Prova a chiamarlo, ma appena apre la bocca Kageyama ha la sensazione di precipitare. 

Quando finalmente i suoi piedi toccano di nuovo il terreno, sta passeggiando per i giardini di un palazzo che non conosce accanto a Hinata, ma quella visione dura troppo poco perchè riesca ad afferrare qualcosa.  

Il momento successivo Kageyama si ritrova all'interno di una casa romana e Hinata, accanto a lui, lo sta aiutando a togliersi il pesante mantello da soldato romano. Solo in quel momento Kageyama si accorge che gli manca un braccio e una parte di lui va nel panico, cominciando già a immaginare come possa alzare con una mano sola. 

Nell'immagine successiva Kageyama di braccia ne ha di nuovo due. Si guarda allo specchio e si vede ricoperto di sangue. Sente centinaia di persone chiamare il suo nome, come se fosse un dio, ma Hinata è ancora una volta accanto a lui, indossa una tunica leggera e lo sta aiutando a lavarsi via il sangue di dosso. La sua presenza fa sparire le voci. 

Kageyama sbatte le palpebre e si ritrova davanti a un cancello, da lì può vedere il giardino più bello che abbia mai visto. Hinata è dall'altra parte del cancello, gli sorride. Kageyama cerca di buttare giù il cancello a mani nude, ma non ce la fa. La disperazione che sente è profonda. 

Kageyama si sveglia di botto. 

E' nel suo letto, è al sicuro, ma la disperazione di quell'ultima visione gli è rimasta attaccata addosso. Prende il telefono e, senza curarsi dell'orario chiama Hinata. Solo quando lo sente rispondere gli sembra di tornare a respirare.


Titolo: Le relazioni pericolose

Fandom: Food Wars!

Missione: M6 - Le relazioni pericolose

Parole: 305

Rating: nsfw


Il bagno pubblico della scuola non è sicuramente il posto migliore, ma, tra scuola e impegni di lavoro, sono mesi che non riescono a vedersi. Per non parlare del rifiuto di Shinomiya di invitarlo a casa sua o nella sua camera d'albergo per la paura di lasciarsi trasportare.

Shinomiya ha spinto la schiena di Yukihira contro la porta in legno del cubicolo e lo ha sollevato per le cosce; Yukihira ha stretto le gambe intorno al bacino. Gli tiene le braccia intorno al collo e lo bacia con trasporto. L'erezione di Shinomiya ha già cominciato a formarsi e ha perso la cognizione del tempo.

"Dovresti andare a lezione adesso", gli dice tra un bacio e l'altro.

"Ancora un minuto", ansima Yukihira sulle sue labbra umide.

"Sei uno degli eletti ora", gli bacia il collo. "Dovresti dare il buon esempio"

"Sono uno degli eletti, non mi merito una ricompensa?", gli risponde con un sorriso furbo.

Shinomiya ha già la risposta pronta sulla punta della lingua, ma si interrompe quando sente la porta del bagno aprirsi.

"Yukihira?", lo chiama Aldini. "Sei qui?"

Shinomiya alza gli occhi al cielo e sbuffa. Non gli è mai piaciuto quell'Aldini e in quel momento più che mai vorrebbe uscire da lì, afferrarlo per la collottola e calciarlo fuori.

Yukihira fa per rispondere, ma Shinomiya gli mette una mano sulla bocca e con lo sguardo indica verso il basso: nello spazio lasciato scoperto dalla porta di legno al momento si vedono solo i suoi piedi, non possono comparire all'improvviso anche quelli di Yukihira.

"Ci sono solo io qui", dice Shinomiya.

"Oh, okay. Se vedi Yukihira gli dici che abbiamo lezione?"

"Sì, sì. Ora sparisci"

Sentono Aldini uscire. Shinomiya riprende fiato e mette giù Yukihira, che si risistema i vestiti.

"Ci vediamo più tardi?"

"Facciamo stasera. Ti do l'indirizzo dell'albergo".

Yukihira si illumina.


Titolo: Un brivido felino

Fandom: Haikyuu

Missione: M6 - Un brivido felino

Parole: 270

Rating: safe


Kageyama si sente osservato. Nonostante i suoi genitori siano fuori per cena e lui sia in casa da solo si guarda intorno con fare circospetto. Cerca di portare avanti la sua serata esattamente come al solito, ma quella sensazione non lo lascia in pace neanche per un momento. Contro ogni logica si continua a guardare intorno.

Alla fine si arrende e torna a sedersi, convinto che sia solo la stanchezza che gli gioca brutti scherzi.

Poi lo sente, un miagolio. Si alza di scatto dal divano e si mette di nuovo a guardarsi intorno. Sente un nuovo miagolio. La direzione adesso è più chiara.

Si avvicina alla porta finestra della cucina e sposta la tenda.

Lì trova un gatto nero. E' seduto composto davanti alla sua finestra e lo osserva con i grandi occhi gialli.

Kageyama non ha la minima idea di che cosa fare. Il gatto continua ad osservarlo. Apre la finestra, aspettandosi che il gatto scappi, ma quello rimane assolutamente fermo, continua ad osservare Kageyama e lui sente un brivido scorrergli lungo la schiena.

"Vuoi entrare?"

Il gatto sembra sentirlo veramente, perchè solo in quel momento si muove ed entra in casa.

"Ora dovresti offrirmi qualcosa da mangiare"

Kageyama salta sul posto e si allontana quanto più può dal gatto, fino a sbattere la schiena contro una parete. Guarda il gatto con occhi sbarrati.

Quello salta agilmente sul bancone della cucine e si siede composto, tenendo ancora gli occhi fissi su Kageyama.

"Tu- Tu hai parlato?"

Il gatto annuisce. "Abbiamo molte cose di cui discutere, Kageyama Tobio. E' finalmente arrivato il momento che tu scopra chi sei veramente".


Titolo: Rimpiangere ciò che non è stato

Fandom: Haikyuu

Missione: M6 - Rimpiangere ciò che non è stato (e porvi rimedio)

Parole: 340

Rating: safe


Kageyama sentì un rumore provenire dallo schermo.

"Che succede?", chiese con espressione corrucciata.

Hinata si affacciò alla sua destra, uscendo per un momento dall'inquadratura poi ritornò al centro dello schermo.

"Sì, è solo Carlos che ha fatto cadere una cosa"

Kageyama, come ogni volta, sentì una stretta al cuore al solo sentire quel nome.

Come se fosse stato convocato, Carlos comparve in quel momento nell'inquadratura. Strinse un braccio intorno alle spalle e salutò Kageyama con un sorriso caloroso, gli chiese come stesse, poi lasciò un bacio sulla testa di Hinata e tornò a qualunque cosa stesse facendo prima.

Non gli aveva fatto nulla di male, quel ragazzo, eppure Kageyama non poteva fare a meno di detestarlo. Quello che occupava lui doveva essere il suo posto, se solo non fosse stato così codardo da lasciar partire Hinata senza dirgli nulla. Quando era partito si era consolato dicendosi che era stata solo una stupida cotta adolescenziale, che con Hinata lontano dagli occhi gli sarebbe passata, ma erano passati tre anni e Kageyama era ancora al punto di partenza. Ogni volta vedere quei grandi occhi castani guardarlo dall'altro lato di uno schermo gli faceva battere il cuore all'impazzata.

Kageyama trovò una scusa per chiudere rapidamente la chiamata quella sera. Codardo.


Kageyama aveva perso contro di lui e adesso, fuori dall'agonismo della gara, l'unica cosa a cui riusciva a pensare era il modo in cui gli occhi di Hinata lo avevano cercato per tutta la partita, a quanto gli fosse mancato il modo in cui solo lui sembrasse sempre in grado di fare la cosa giusta per Kageyama. Nei corridoi per tornare agli spogliatoi afferrò Hinata per un braccio e lo trascinò in un corridoio secondario. Hinata lo guardò incuriosito con i suoi grandi occhi castani.

Kageyama si fece coraggio e lo baciò. Quando si staccò da lui vide gli occhi sbarrati di Hinata e si affrettò ad allontanarsi da lì. Sentiva di essere sull'orlo di rompersi.

Hinata lo afferrò per un braccio, lo ritirò nel corridoio e lo baciò.

Kageyama si sentiva intero.



Titolo: Battito della natura

Fandom: Haikyuu

Missione: M6 - Battito della natura

Parole: 305

Rating: safe


Quello sarà il loro ultimo ritiro a Tokyo. Qualunque cosa faccia, Kageyama non riesce a togliersi di dosso quel pensiero. Sa che dopo continuerà a giocare, sa che per lui non cambierà molto, ma l'idea che il tempo rimasto da passare con il Karasuno stesse arrivando al termine lo metteva in agitazione. Quello senza considerare i problemi personali.

Più tempo passava meno tempo aveva per raccogliere il coraggio e confessarsi a Hinata. E se quello aveva veramente intenzione di partire per il Brasile, Kageyama aveva tutte le intenzioni di confessarsi prima di partire.

"Kageyama?", lo chiama HInata e lo raggiunge lì sul prato.

Su quella collinetta soffia un'arietta leggera e sono un paio di sere che, dopo cena, Kageyama passa lì una mezz'ora da solo.

"Posso?", gli chiede HInata.

Kageyama quasi sorride alla sua capacità di capirlo sempre e annuisce. Hinata si siede accanto a lui, ma rispetta il silenzio di Kageyama. Dopo un po' Kageyama lo sente sdraiarsi.

"Woo, quante stelle!", dice con la voce piena di meraviglia.

Kageyama si sdraia accanto a lui, si mette a guardare il cielo. Volta lo sguardo di lato, verso Hinata. Nella penombra Kageyama non vede bene i contorni del suo viso, ma può vedere quanto i suoi occhi risplendano.

E' quello il momento. Kageyama se lo sente nello stomaco come quando sente che è il momento giusto per un pallonetto.

Si avvicina a Hinata e lo bacia. Hinata, dopo un momento di sorpresa, ricambia il bacio. Kageyama si avvicina ancora di più a lui, approfondisce il contatto. Hinata intreccia le mani ai suoi capelli e lo tiene stretto.

Le prime gocce di pioggia cadono addosso a loro. Diventano rapidamente un temporale, ma nessuno dei due ha intenzione di muoversi da lì. Quasi che non sentono l'acqua che gli cade addosso.

Lì, sotto la pioggia battente, si trovano.


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