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Titolo: video addiction

Parole: 200

Fandom: My hero academia

Rating: safe 


“Bakugou,” Todoroki says in a tone than makes Katsuki’s skin crawl every time. No, he’s not doing this anymore, he will not. 

“What?” he says, getting closer to the common room’s couch where Todoroki is curled up under a blanket like a cat – as if he needed it, with his quirk.

Todoroki pats the spot beside him and Katsuki sits with a sigh. Not another dumb, cat video, please. Just, not. 

It is another dumb cat video. But Todoroki is smiling – that timid thing showing more and more on his face – as he passes Katsuki his phone. And Katsuki be damned if he does something to make that smile disappear – he’s in too deep, he knows, but they’re alone in the common room and Todoroki will never catch up anyways. He can indulge both himself and Todoroki. 

Katsuki takes the phone, Todoroki puts his chin on Katsuki’s shoulder to watch the video once again – Katsuki doesn’t want to know how many times he watched it already, but it’s okay, a lot of things are when Todoroki sits close enough that he can smell his vanilla and lemon shampoo – and Katsuki press play.


sick day

Mar. 28th, 2023 08:50 pm
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Titolo: sick day

Fandom: Vanitas no carte

Parole: 100

Rating: safe


Se Vanitas era una persona complicata di solito, quando si ammalava lo era ancora di più. 

Noè rientrò dalla sua spedizione in cucina con in mano un vassoio, piatti leggeri adatti a una persona che aveva il raffreddore. Vanitas era dove lo aveva lasciato, seduto sul letto con le braccia incrociate al petto e il broncio. Era una vittoria. Noè si aspettava di trovare il letto vuoto e la finestra aperta. Le minacce erano servite.

"Non ho fame," disse Vanitas imbronciato.

Noè sorrise. Vanitas malato era insopportabile, ma Noè non avrebbe lasciato a nessun altro il compito di prendersene cura.


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Titolo: Amantium irae amoris integratio est
Fandom: Haikyuu
Missione: M5 - Amantium irae amoris integratio est: le ire degli amanti rinnovano l’amore.
Parole: 222
Rating: safe

Hinata e Kageyama bisticciano di continuo, discutono su qualunque cosa e anche le loro discussioni pacifiche sembrano litigate alle orecchie altri, per il loro essere condite di insulti vari ed eventuali. In realtà, però, sono molto rare le occasioni in cui litigano veramente. Si conoscono da quasi dieci anni e le occasioni in cui hanno veramente litigato si possono contare sul palmo di una sola mano, la peggiore era stata circa un anno prima, quando Hinata aveva scoperto che Kageyama si era andato a leggere sul suo cellulare alcune conversazioni che Hinata aveva avuto con i suoi amici del Brasile. In quel caso Hinata era andato via di casa per qualche giorno, aveva chiesto asilo a Kenma nella sua casa fuori città e per qualche giorno aveva anche spento il cellulare. Si era interrogato a lungo su quella discussione con Kageyama in quell'occasione, era stata la prima volta in cui aveva messo veramente in discussione il loro rapporto, analizzandolo in ogni sfumatura e dettaglio. Sapeva che sul frangente relazioni Kageyama era piuttosto insicuro, non si sentiva un partner degno ed era soggetto ad avere crolli di quel tipo, che portavano a stupidaggini che portavano a discussioni. Ma la domanda principale che Hinata si era fatto era stata: ne vale la pena? E Hinata non aveva alcun dubbio sulla risposta a quella domanda.
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Titolo: Non omnes eadem mirantur amantque
Fandom: Haikyuu
Missione: M5 - Non omnes eadem mirantur amantque
Parole: 222
Rating: safe

"La smetti di guardare ossessivamente quel telefono?", lo rimprovera sua sorella mentre mette in tavola la cena. "Sei venuto a trovare me, non per giocare con il telefono".
Kageyama chiude la cover del telefono, quella con una confezione di latte disegnata, gemella di quella che ha regalato a Hinata prima che partisse per il Brasile, ma lo lascia accanto a sè.
Inizia a mangiare il curry che sua sorella gli ha preparato. Ha sempre adorato la cucina di sua sorella, era il sapore della cucina di casa.
"Si può sapere che cosa aspetti con tanta ansia?", continuò la sorella.
"Hinata aveva un appuntamento e non mi ha ancora fatto sapere niente", risponde con la bocca ancora mezza piena.
"Ingoia prima di parlare", gli dice sua sorella con un'espressione disgustata, poi scuote la testa. "Ancora non capisco perchè non gli hai mai chiesto di uscire invece di stare qui a roderti"
"Tu hai lasciato la pallavolo per un ragazzo"
La sorella scoppia a ridere rumorosamente. "Io non ho lasciato la pallavolo per un ragazzo, l'ho lasciata per i capelli e adesso faccio la parrucchiera! Hai veramente rinunciato a lui per paura di dover lasciare la pallavolo? Pensi che te lo permetterebbe, tra l'altro?"
Kageyama spalanca gli occhi, colto da una improvvisa realizzazione. Si alza di scatto da tavola. Ha una chiamata da fare.

Mani

Jan. 17th, 2020 09:58 pm
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Le mani di Shinomiya gli sollevano la maglietta, percorrono la sua schiena, accarezzano la sua pelle con la stessa attenzione con cui maneggia gli ingredienti. Averle addosso, sentirsi toccare con quella stessa devozione lo porta a cercare di più. Souma si spinge verso di lui, i bacini si sfiorano.
- Finirai per farmi arrestare -, gli dice Shinomiya alternando baci e ansimi.
Souma ridacchia leggermente sulle sue labbra, approfondisce il bacio. Succhia il labbro inferiore e lo mordicchia leggermente.
Sulla scrivania il biglietto aereo per il ritorno di Shinomiya in Francia incombe, ma per il momento vogliono continuare a ignorarlo.
 
[100 parole]

growing

Dec. 24th, 2019 04:30 pm
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Titolo: growing
Fandom: Kuroko no Basket
Parole: 330 (110 x 3)
Prompt: più veloce | più in alto | più forte


Più veloce
Il pallone arriva, lo smista. Ne arriva un altro. Ancora uno.
Essere invisibile non basta più. Deve diventare più veloce.
Arriva l’ultimo. Kuroko lo smista e crolla a terra sulle ginocchia. Ha il respiro affannato. Si stende sul parquet della palestra e guarda il soffitto.
Ogni giorno quell’allenamento lo distrugge, ma non può fermarsi.
Non adesso che ha imparato quale sia il suo potenziale.
Non adesso che la Nazionale ha smesso di essere un miraggio ed è diventata un obiettivo.
Qualcuno potrebbe dire che l’ombra ha imparato a esistere anche senza una luce, ma la sua luce c’è sempre.
E’ la sua ispirazione.
Tutto per giocare di nuovo con loro.

Più in alto
Kagami appoggia le mani sulle ginocchia, si piega in avanti e cerca di riprendere fiato. Il sudore gli cola fastidiosamente lungo la schiena.
- Ancora una volta! –
I suoi compagni lo accontentano.
Le gambe pesano quintali, ogni singolo muscolo urla. Gli ultimi salti sono i peggiori della giornata.
Deve trovare un modo, deve farcela. Deve andare più in alto, ancora di più. Adesso che può combattere in NBA vuole farlo a modo suo, nonostante lo svantaggio sia evidente, nonostante sia il più basso della sua squadra.
L’altezza è la sua arma, combattere in aria la sua firma.
Deve trovare un modo, ma fortunatamente non ha mai temuto le sfide.
Salta.

Più forte
Più forte. Deve diventare più forte. Vuole diventare più forte.
Ha deciso: partirà alla fine del liceo per inseguire la sua strada. Vuole andare in NBA.
Non permetterà che il rivale che tanto ha aspettato gli sfugga così – anche a costo di inseguirlo in capo al mondo.
Hanno un conto in sospeso. Vuole la sua rivincita.
Ma non gli basta. Al solo pensiero che possa trovare altri come lui, come loro, il suo corpo freme.
Ha smesso di saltare gli allenamenti, ora è il primo ad arrivare e l’ultimo ad andarsene. Di questo passo diventerà capitano al terzo anno.
Aomine sorride.
Non ricordava che il basket potesse essere così divertente.





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