night whishes
Feb. 29th, 2020 11:07 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Titolo: night whishes
Fandom: Haikyuu
Prompt/missione: M3 - Non commettere atti impuri
Parole: 560
Rating: nsfw
Hinata sapeva che non avrebbe dovuto. Quello che stava facendo era sbagliato da talmente tanti punti di vista che non sapeva da dove cominciare ad elencarli, ma non aveva abbastanza forza di volontà per smettere.
Nel buio della sua camera fece scivolare lentamente una mano lungo il suo corpo, fino a raggiungere l'elastico dei pantaloncini corti che usava come pigiama nelle calde notti estive. Infilò la mano al di sotto dell'elastico, immaginando che al posto della sua mano, ad accarezzarlo fosse quella grande e calda di Kageyama, con le sue lunghe dita affusolate e sempre perfettamente curate.
Ogni volta che vedeva Kageyama mettersi da una parte, subito prima degli allenamenti, per sistemarsi le unghie, Hinata non poteva fare altro che rimanere lì ad osservarlo incantato. Una parte di lui aveva cominciato anche a sedersi accanto a lui mentre lo faceva per guardarlo meglio. Aveva detto a Kageyama che lo faceva perchè voleva imparare e Kageyama incoraggiava sempre ogni suo sforzo per migliorare.
Quelle sessioni erano una benedizione e una maledizione per Hinata. Ormai le conosceva meglio delle proprie, sapeva che sensazione dessero quando gli afferravano la testa in uno scatto di rabbia, sapeva che sensazione dessero quando si stringevano intorno al suo polso durante una delle loro interminabili discussioni, sapeva quanto fossero calde quando si poggiavano sulla sua spalla quando la squadra si metteva in cerchio.
Sapeva che era sbagliato da tutti i punti di vista. Kageyama era un suo amico, era il suo migliore amico, era il suo partner, quel compagno di squadra che aveva agognato per anni e che finalmente aveva trovato. Non poteva rovinare tutto per delle stupide fantasie.
Mentre si accarezzava, però, non poteva fare a meno di immaginare come sarebbe stato sentire quelle dita stringersi intorno alla sua base e risalire fino alla punta. Piano, millimetro dopo millimetro, perchè Hinata era impaziente in tutto quello che faceva, tranne in quello. In quello sceglieva sempre di prendersi il suo tempo, soprattutto durante le calde nottate estive.
Immaginava che fossero le dita di Kageyama a stringerlo con sempre maggiore decisione, ad accelerare progressivamente il ritmo, fino a farlo venire , tra le lenzuola bagnate del suo stesso sudore.
In quel momento Hinata si girava su un fianco e non trovava nessuno accanto a te. Agognava per un calore che conosceva, ma che avrebbe voluto conoscere ancora meglio.
Agognava per quel legame che sembrava un vincolo che lo soffocava più che la cosa che aveva sempre desiderato. E si permetteva di desiderare. Ciò che di giorno cercava di seppellire dietro il suo sorriso ogni volta che Kageyama gli era vicino, si permetteva di lasciarlo andare. Gli permetteva di fargli fare. Era notte, dopotutto. C'era qualcosa di confortevole nel lasciarsi andare sapendo che sarebbe arrivato il giorno a rischiarare la sua stanza, la sua mente. Sapendo che sarebbe arrivato il giorno a nascondere in piena luce quel sentimento devastante. Sapendo che il giorno dopo, nel bene o nel male, avrebbe rivisto Kageyama e non sarebbe più stato solo.
Hinata, allora, si stringeva ancora di più su sè stesso, si faceva piccolo nel suo letto e cercava in sè stesso il calore, rabbrividendo per il sudore che cominciava a raffreddarsi contro la sua pelle al fresco venticello che entrava dalla finestra spalancata.
Il giorno sarebbe arrivato e lui avrebbe continuato a sorridere, come se niente fosse. Come ogni altro giorno.
Fandom: Haikyuu
Prompt/missione: M3 - Non commettere atti impuri
Parole: 560
Rating: nsfw
Hinata sapeva che non avrebbe dovuto. Quello che stava facendo era sbagliato da talmente tanti punti di vista che non sapeva da dove cominciare ad elencarli, ma non aveva abbastanza forza di volontà per smettere.
Nel buio della sua camera fece scivolare lentamente una mano lungo il suo corpo, fino a raggiungere l'elastico dei pantaloncini corti che usava come pigiama nelle calde notti estive. Infilò la mano al di sotto dell'elastico, immaginando che al posto della sua mano, ad accarezzarlo fosse quella grande e calda di Kageyama, con le sue lunghe dita affusolate e sempre perfettamente curate.
Ogni volta che vedeva Kageyama mettersi da una parte, subito prima degli allenamenti, per sistemarsi le unghie, Hinata non poteva fare altro che rimanere lì ad osservarlo incantato. Una parte di lui aveva cominciato anche a sedersi accanto a lui mentre lo faceva per guardarlo meglio. Aveva detto a Kageyama che lo faceva perchè voleva imparare e Kageyama incoraggiava sempre ogni suo sforzo per migliorare.
Quelle sessioni erano una benedizione e una maledizione per Hinata. Ormai le conosceva meglio delle proprie, sapeva che sensazione dessero quando gli afferravano la testa in uno scatto di rabbia, sapeva che sensazione dessero quando si stringevano intorno al suo polso durante una delle loro interminabili discussioni, sapeva quanto fossero calde quando si poggiavano sulla sua spalla quando la squadra si metteva in cerchio.
Sapeva che era sbagliato da tutti i punti di vista. Kageyama era un suo amico, era il suo migliore amico, era il suo partner, quel compagno di squadra che aveva agognato per anni e che finalmente aveva trovato. Non poteva rovinare tutto per delle stupide fantasie.
Mentre si accarezzava, però, non poteva fare a meno di immaginare come sarebbe stato sentire quelle dita stringersi intorno alla sua base e risalire fino alla punta. Piano, millimetro dopo millimetro, perchè Hinata era impaziente in tutto quello che faceva, tranne in quello. In quello sceglieva sempre di prendersi il suo tempo, soprattutto durante le calde nottate estive.
Immaginava che fossero le dita di Kageyama a stringerlo con sempre maggiore decisione, ad accelerare progressivamente il ritmo, fino a farlo venire , tra le lenzuola bagnate del suo stesso sudore.
In quel momento Hinata si girava su un fianco e non trovava nessuno accanto a te. Agognava per un calore che conosceva, ma che avrebbe voluto conoscere ancora meglio.
Agognava per quel legame che sembrava un vincolo che lo soffocava più che la cosa che aveva sempre desiderato. E si permetteva di desiderare. Ciò che di giorno cercava di seppellire dietro il suo sorriso ogni volta che Kageyama gli era vicino, si permetteva di lasciarlo andare. Gli permetteva di fargli fare. Era notte, dopotutto. C'era qualcosa di confortevole nel lasciarsi andare sapendo che sarebbe arrivato il giorno a rischiarare la sua stanza, la sua mente. Sapendo che sarebbe arrivato il giorno a nascondere in piena luce quel sentimento devastante. Sapendo che il giorno dopo, nel bene o nel male, avrebbe rivisto Kageyama e non sarebbe più stato solo.
Hinata, allora, si stringeva ancora di più su sè stesso, si faceva piccolo nel suo letto e cercava in sè stesso il calore, rabbrividendo per il sudore che cominciava a raffreddarsi contro la sua pelle al fresco venticello che entrava dalla finestra spalancata.
Il giorno sarebbe arrivato e lui avrebbe continuato a sorridere, come se niente fosse. Come ogni altro giorno.