love you too
Mar. 23rd, 2023 08:53 pmTitolo: love you too
Fandom: My hero academia
Missione: M3 – U
Parole: 2268
Rating: safe
Il locale che avevano scelto per la cena era molto carino. Somigliava più a un pub che a un ristorante, ma l’aveva scelto Bakugou perché ”se devo venire a cena con voi, devo almeno rimediarci una buona cena”, e nessuno avrebbe mai osato mettere in discussione la sua opinione quando si trattava di cibo e ristoranti.
Mina e Kirishima sono già seduti al tavolo. Denki li raggiunge e Kirishima lo saluta con un abbraccio e ordina una birra anche per lui mentre aspettano. Denki è particolarmente contento di essere qui stasera, con i loro lavori era da un po’ che non riuscivano a vedersi per una cena e organizzare quella era stato una partita a Tetris.
Sero arriva poco dopo, e ora manca solo Bakugou. Conoscendolo stava ricontrollando che tutte le virgole nei suoi rapporti fossero al posto giusto. Mentre aspettano, Sero racconta della missione all’estero da cui è appena tornato.
Quando Bakugou finalmente arriva non è da solo. Con lui c’è un ragazzo alto, dalle spalle larghe e una massa di capelli viola.
”Shinsou,” mormora Denki.
”Ho trovato un randagio,” dice Bakugou sedendosi al tavolo.
”Scusate l’intrusione,” dice Shinsou, sedendosi tra lui e Denki.
Dal tavolo si alza un coro di ”benvenuto” e ”nessun problema” e ”più siamo meglio è”, ma Denki non riesce a spiccicare una parola. Non si vedono dal diploma, circa nove mesi prima, e Shinsou se possibile è ancora più bello di quanto ricordasse. Non si incontravano mai durante le ronde perché Shinsou era andato a lavorare per un'agenzia specializzata in operazioni sotto copertura. Gli unici contatti tra di loro si erano limitati al continuo scambio di meme che andava avanti da quando Shinsou era stato trasferito nella loro sezione, e ritrovarselo davanti adesso era… intenso.
”Come va il lavoro?” Chiede Kirishima.
E Shinsou inizia a raccontare quanto può, la sua voce è bassa e suadente e Denki passerebbe volentieri l’intera serata ad ascoltare solo lui.
Ordinano, mangiano, la serata procede bene. Denki partecipa alla conversazione, ma ha sempre un orecchio teso verso Shinsou e gli lancia occhiate ogni volta che può.
Quando la serata giunge al termine, è troppo presto. Denki non vuole ancora lasciarlo andare.
”Da che parte vai?” Chiede a Shinsou. È la prima volta che gli rivolge la parola direttamente nel corso della serata.
”Abito di là,” e indica la stessa direzione in cui deve andare Denki.
”Facciamo un pezzo di strada insieme?”
Shinshou sorride appena, ”Volentieri.”
Denki sente il suo petto sciogliersi. Bene, la cotta che aveva per lui non è passata a quanto pare, buono a sapersi.
Si avviano in silenzio. È Shinsou a parlare.
”Pensavo non volessi parlarmi.”
”Mi sembrava avessi già il tuo bel da fare con l’attenzione di tutti addosso,” risponde Denki, una mezza verità. Sa che stare al centro dell’attenzione lo stanca, ma è anche vero che ha passato la serata a cercare di capire come parlargli senza rendersi completamente ridicolo.
”Vero,” commenta Shinsou. ”Ma mi ha fatto piacere venire. Ultimamente, con il lavoro, quando non sono in ufficio o in missione gli unici esseri viventi che vedo sono i miei gatti.”
Denki scoppia a ridere. Ovvio che appena va a vivere da solo si prende i gatti, ci avrebbe scommesso.
”Quanti me hai?”
Shinsou parte allora a descrivere i suoi gatti, con la voce più entusiasta che Denki gli abbia mai sentito — non è difficile da riconoscere se lo si conosce un po’.
Quando arrivano all’incrocio in cui si devono separare è ancora troppo presto per Denki, ma non ha più scuse. La tensione nell’aria è forte quando si salutano.
Denki rientra a casa e trova le luci spente, deve essere andata già a letto. La trova sotto le coperte a leggere un libro. Senza neanche cambiarsi, Denki si butta sul letto e appoggia la testa sulle sue gambe. Kyoka chiude il libro e passa le mani tra i suoi capelli.
”Yaoyorozu è già andata via?” Chiede Denki.
”Poco dopo cena, ha il turno presto domani mattina.”
”Come è andato l’appuntamento?”
Kyoka arrossisce appena, in quel modo che Denki trova sempre adorabile, e lui ha tutte le risposte di cui aveva bisogno. Le sorride, contento per lei.
”La cena?”
”Tutto bene.”
”Ma…?”
Denki si copre il viso con le mani, facendo finalmente uscire il quindicenne alla prima cotta dentro di lui che era riuscito a trattenere per tutta la serata. ”C’era Shinsou.”
Kyoka ride. ”Ancora?”
In risposta, Denki geme. ”Dovevi vederlo…”
Kyoka si china su di lui e lo bacia. ”Chiedigli di uscire.”
”Dici?”
”Sì. Secondo me accetta.”
Denki si copre di nuovo il viso con le mani. ”Non so come,” ammette.
”Troveremo un modo.”
E sapendo di avere lei dalla sua parte, Denki ci crede.
”Devi solo chiedergli di pranzare insieme!” dice Kyoka spazientita.
Denki, seduto al tavolo della colazione, continua a guardare la conversazione con Shinshou. L’ultimo messaggio è una foto dei gatti di Shinsou che ha ricevuto due giorni prima, la mattina dopo la cena. Sono passati tre giorni, e ancora non ha trovato il modo di chiedergli di uscire, nonostante le insistenze di Kyoka e il supporto di Yaoyorozu — che ovviamente aveva saputo tutto il giorno dopo e era entrata anche lei a far parte del piano, anche se le sue idee, fino adesso, si sono dimostrate piuttosto… infattibili.
Kyoka prende un sorso di caffè e sospira spazientita, strappa il telefono dalle mani di Denki, scrive qualcosa e glielo restituisce.
Adesso, la conversazione con Shinsou si era arricchita di un nuovo messaggio: Hey. Sei libero per pranzo?
Pranzo, bene, meno impegnativo della cena. Denki lancia uno sguardo riconoscente a Kyoka e mette il telefono in tasca, sicuro che Shinsou ci metterà un po’ a rispondere come al solito e esce per il suo turno.
La risposta gli arriva proprio durante la pausa pranzo. Sono libero adesso, e non sono lontano dalla tua agenzia. Buoni posti in zona?
Denki andò nel panico. Sì, il pranzo andava bene, ma così è troppo presto, ha troppo poco preavviso, che deve fare? Dove possono andare? E deve rispondere al messaggio! Preso dal panico, chiama Bakugou, che risponde al terzo squillo.
“Spero che tu sia in punto di morte.”
“Quasi. Qual è un buon posto dove pranzare vicino alla mia agenzia?”
Bakugou sospira pesantemente, probabilmente si sta strusciando gli occhi in quel momento e incasinando l’eye-liner che continua a sostenere di non usare, ma gli dà il nome di un posto, e subito Denki chiude la chiamata e dà il nome a Shinsou. Raggiunge anche lui il locale, prende il tavolo e mentre aspetta Shinsou usa lo schermo del telefono come specchio per sistemarsi i capelli. Era sempre così nervoso prima di un appuntamento? Non ricordava di essere stato così nervoso prima di uscire con Kyoka. Ma poi quello si poteva considerare un appuntamento?
Shinsou arriva poco dopo e subito lo raggiunge al tavolo. La conversazione all'inizio è stentata, ma presto si sciolgono e la situazione migliora. Denki non riesce a smettere di guardare le sue labbra mentre parla, e ha la vaga sensazione che per Shinsou sia lo stesso.
La fine della pausa arriva, ancora una volta, troppo presto. Shinsou è interessante e divertente, e Denki vuole passare più tempo con lui. Ha bisogno di inventarsi qualcosa e in fretta.
“Kyoka fa un concerto venerdì sera,” sputa fuori, e gli sembra una buona idea. Shinshou e Kyoka hanno sempre avuto gusti musicali simili, e Denki sa che a lui non dispiace la sua musica. ”Se ti va di passare,” aggiunge come un ripensamento.
Shinsou sorride, appena accennato e dolce, e il cuore di Denki salta un battito – avere una cotta è così complicato.
“Volentieri,” dice Shinsou. ”Mi scrivi i dettagli?”
“Certo.”
Pagano il pranzo e Shinsou esce dal ristorante. Denki lo guarda andare via con aria sognante.
Kyoka era sempre splendida quando era sul palco. Denki non riesce a smettere di sorridere mentre la guarda dal parterre. È come un pesce nell'acqua, la gioia che sprizza mentre suonava la rende ancora più bella di quanto non sia di solito.
A giudicare dal modo in cui Yaoyorozu, poco distante da lui, tiene gli occhi fissi sul palco deve essere d'accordo con lui. Le mancano solo gli occhi a cuore. Sono veramente belle insieme, nessun dubbio al riguardo, e quella relazione aveva reso Kyoka così felice.
Una mano si appoggia sulla spalla di Denki e il viso di Shinsou compare nel suo campo visivo. Ha in mano due birre e ne porge una a Denki, poi si mette lì accanto, muove la testa a tempo di musica.
Ha il viso rilassato, e un lieve sorriso sulle labbra. La giacca di pelle che indossa gli fascia alla perfezione le spalle larghe.
Mentre lo fissa, Shinsou si volta verso di lui. Lo fissa dritto negli occhi e la tensione tra loro è palpabile nella penombra del locale. La canzone finisce e ne parte un'altra, una delle preferite di Denki del repertorio di Kyoka, una ballata che aveva scritto subito prima del diploma per salutare la classe a modo suo.
Denki sente la tensione crescere, l'aria è elettrica, il volto di Shinsou sempre più vicino. Ed è allora che Denki viene preso dal panico, il battito del suo cuore impazzisce e si sente sudare freddo.
Ha sempre saputo di essere bi, ma non ha mai fatto nulla prima con un ragazzo. Non è pronto, non se la sente e forse non se la sentirà mai.
Denki fa un passo indietro e fa appena in tempo a vedere la delusione sul volto di Shinsou prima di allontanarsi da lì.
Lo rivede ancora una volta nel corso della serata, dopo il concerto, mentre ha la testa nascosta nella spalla di Kyoka: con la coda dell'occhio lo vede uscire dal locale, ma non fa nessuna mossa per fermarlo.
Nel fine settimana non lavorano, ma sono a disposizione – pronti a scattare se dovesse esserci un emergenza. Di solito sono i momenti che lui e Kyoka umano per stare un po' insieme quando di solito riescono a malapena a vedersi durante la settimana.
Denki è saldamente intenzionato a passare tutto il fine settimana a letto, con le coperte sopra la testa a tenda. Non riesce a credere che ha bruciato ogni possibilità che aveva con Shinsou la seconda volta. La prima volta, al liceo, non aveva avuto neanche il coraggio per fare il primo passo, ma questa volta stava andando meglio – almeno il primo passo l'aveva fatto –, credeva davvero di farcela, e aveva rovinato tutto.
Kyoka si stende sul letto accanto a lui. ”Hai provato a scrivergli?”
”Non mi ha risposto.”
”Riprovaci, allora.”
”Mi odierebbe ancora di più.”
”Non credo ti odi.”
Denki era abbastanza convinto di sì, ma non vuole dirlo ad alta voce. ”Dovresti andare al tuo brunch con Yaoyorozu,” dice invece.
“Non voglio lasciarti mentre stai così.”
“Non è un problema, non ho intenzione di muovermi da qui.”
Kyoka si alza dal letto. Denki è convinto che stia andando a vestirsi, ma torna dopo poco e si stendere di nuovo sul letto. ”Ho chiesto a Momo di portare qui il brunch,” dice. ”Ma non puoi mangiare a letto, quindi ti devi alzare.”
“Le hai detto di prendere i French toast?”
“Sì,” risponde lei con un sorriso.
“Diglielo,” dice Yayorozu dopo aver sentito tutta la storia. Hanno trovato un compromesso e stanno mangiando il brunch sul divano.
“Digli perché ti sei innervosito così, sono sicura che non ce l'avrà con te.”
“Ma se non mi vuole parlare è complicato, e non so né dove vive, né dove sia la sua agenzia.”
“Allora mandargli un messaggio.”
Denki si convince a mandare un messaggio, ma anche stavolta non riceve risposta.
Ci vogliono altri due giorni perché Shinsou si decida a rispondergli. Accetta di vederlo al parco vicino all'agenzia di Denki.
Quando Denki arriva, Shinsou è già lì, seduto su una panchina. Lo raggiunge e gli si siede vicino.
C'è un momento di silenzio, e quando finalmente Denki si decide a parlare Shinsou lo batte sul tempo.
“Non sapevo di Jirou,” dice. ”Mi dispiace. Sono stato praticamente tutto il tempo sotto copertura, fuori dal paese, e non sapevo vi eravate messi insieme sul serio dopo il diploma.”
Denki non riesce a crederci. Quindi è quello che pensa? Denki ha bisogno di chiarire la situazione subito. E allora comincia a parlare, e una volta cominciato non riesce più a fermarsi. Gli racconta della sua relazione con Kyoka, di come hanno deciso di aprirla, della relazione di Kyoka con Momo, e di come capirebbe se una relazione del genere non facesse al caso suo. E arriva poi alla parte più spinosa: il suo essere bisessuale, ma non avere mai avuto il coraggio di provarci sul serio, e gli parla anche della sua cotta per lui, dal liceo a adesso, di come adesso almeno abbia avuto…
Le labbra di Shinsou sono sulle sue. Sa di caffè e cannella, e sono morbide e calde. Denki vuole essere interrotto nei suoi attacchi di parlantina sempre così in futuro. In quel momento, tutto è perfetto.
Kyoka apre la porta e si ritrova davanti Shinsou con il pugno alzato in procinto di bussare.
“Sei in perfetto orario,” commenta lei, sistemandosi il cappello sulla testa. Esce dalla porta mentre Shinsou entra.
“Fate i bravi,” urla dalla porta.
“Divertiti con Yaoyorozu,” le risponde Denki dal divano.
Shinsou chiude la porta dietro di lei e raggiunge Denki sul divano, lo saluta con un bacio. Sono ancora nella fase iniziale, un po' di imbarazzo ma tanta pienezza nel petto.
“Che abbiamo in programma per stasera?” chiede Shinsou.
“Pensavo pizza e videogiochi.”
Shinsou sorride. “Mi piace. Basta che non ti lamenti se perdi sempre.”
Denki ride e lo bacia di nuovo. Si prospetta davvero una bella serata.