Questione di punti di vista
Mar. 4th, 2021 07:06 pmFandom: JJK
Missione: Tearoom, "People are naturally attracted to you"
Rating: safe
Parole: 890
Fushiguro Megumi
Megumi ha potuto solo guardare con gli occhi sbarrati il dito di Sukuna che scompariva nella bocca di Itadori. Non riesce ancora a credere che qualcuno possa arrivare a fare una cosa del genere per salvare qualcun altro, mettendo a rischio qualcosa di più profondo della propria vita, esattamente come ha fatto lui. Megumi ha sempre odiato le persone così, ma per quanto le odi non riesce ad allontanarsene quando ne trova. Non vuole che Itadori muoia. Megumi non si è mai ritenuto una persona buona. Sa che la sua è una richiesta egoistica, ma la fa lo stesso. Sa che Gojo farà ogni cosa in suo potere per garantirla. Megumi non ha più intenzione di perdere nessuno. Sa che tutte le persone buone hanno bisogno di avere qualcuno accanto che sia disposto a essere la loro ombra. Megumi è disposto a caricarsi quel ruolo sulle spalle.
Gojo Satoru
Seduto su una panchina, Satoru aspetta che Yuji esca dall’ospedale. Ancora non ha avuto il tempo di farsi un’idea su quel ragazzo. Megumi gli ha chiesto di salvarlo, e Megumi non chiede mai niente, ma non può negare di essere intervenuto anche per interesse personale. Sa che il piano che ha messo a punto è quello che porterà più benefici nel lungo termine, e vuole mostrare alla vecchia guardia che può esistere un modo migliore di fare le cose. Yuji esce dalle porte a vetri dell’ospedale e si siede accanto a lui. Gli chiede se mangiare le dita, assumersi quel peso sulle spalle - ancora così giovani - salverà delle vite, e Satoru non può mentirgli. Senza esitazione Yuji prende a ingoia anche il secondo dito. Satoru fa un voto a sé stesso in quel momento: non ha intenzione di lasciarlo solo.
Nanami Kento
Kento avrebbe voluto proteggerlo più a lungo. Continua ad osservare il modo in cui gli occhi di Yuji non lasciano i sacchi stesi sul tavolo dell’obitorio e non riesce a scrollarsi di dosso la sensazione di aver fallito come guardiano, come mentore, come stregone. Le domande che Yuji sta facendo a lui, la punta dell’iceberg di quelle che sta facendo a sé stesso, non sono le domande che un quindicenne dovrebbe farsi, e Kento non può più schermarlo, non può più protetteggerlo. Deve trattarlo come l’adulto che dopo quella giornata è diventato. Lo stregone che è diventato. Kento non ha mai odiato tanto quella parola, eppure la prima volta che l’avevano accostata al suo nome non era stato molto più grande di Yuji. Non c’è il tempo per piangersi addosso. Tutto quello che adesso può fare è continuare a proteggerlo, deve solo cambiare il modo. E imparare come proteggerlo da sé stesso.
Todo Aoi
Aoi sorride davanti alla risposta di Itadori, con il petto gonfio della sensazione di aver trovato un animo affine. Il suo modo di combattere lo meraviglia, e colpo dopo colpo, Aoi sente quella sensazione intensificarsi: lui e Itadori sono fatti l’uno per l’altro, destinati ad incontrarsi e a diventare amici inseparabili. Nessun incontro fatto fino a quel momento gli era mai sembrato così giusto, non i suoi compagni di scuola, né gli studenti della sede di Tokyo: Aoi non ha mai trovato nessuno come lui. Ma in quel quadro c’è una stonatura. La tecnica di Itadori è imprecisa, imperfetta, non diversa da quella di un principiante. Offusca la brillantezza che Aoi si trova di fronte, e Aoi si impone una nuova missione: lucidare quel che ha di fronte, tirare fuori la forma migliore di Itadori. Dopo tutto, è quello che fanno i migliori amici.
Choso
Choso non è sicuro di che cosa sia successo nel corso di quel combattimento. Sa solo che un momento ardeva d’odio verso Itadori Yuji, l’assassino dei suoi fratelli, e il momento dopo si era sentito tirato verso di lui, con un affetto nuovo che nasceva nel suo sangue senza avere la minima idea da dove venisse. Il sollievo che aveva provato quando, dopo il massacro che era stato l’incontro di Shibuya, lo aveva trovato vivo, per quanto conciato male, era stato senza precedenti. Choso non sa bene che relazione lo leghi a Itadori, lo sente vicino come un fratello, ma ogni volta che lo chiama in quel modo Yuji lo rimbecca. Sa solo che l’unica cosa che può fare è stargli vicino, assicurarsi che non gli accada niente di male. Non può perdere anche lui. Non può perdere l’ultimo frammento di famiglia che gli resta.
+1. Sukuna
Quel moccioso è profondamente irritante. Ha provato a sovrastarlo con il proprio potere, ma ha resistito. Ha provato a confondergli le idee con le parole. Ha ottenuto qualche risultato in più, lo ha turbato, ma anche rinsaldato la sua volontà. Sukuna riconosce la forza quando la vede, e non può negare che da quel punto di vista Yuji potrebbe essersi guadagnato il suo rispetto - se fosse stato ancora nella sua epoca, nel suo corpo, avrebbe volentieri avuto uno come lui nella sua schiera. Ma messo così, contro di lui… Itadori sembra quasi il suo nemico naturale: i punti deboli che Sukuna è abituato a sfruttare sono dei punti motivazionali per lui. Ma il suo controllo comincia a calare, le quindici dita assorbite rendono Sukuna sempre più forte mentre i suoi piani cominciano a prendere una forma sempre più definita. Deve solo avere un altro po’ di pazienza e, dopo aver aspettato per centinaia di anni, la prospettiva non è poi così terribile.