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[personal profile] chasing_medea
 Titolo: a thousands years 
Fandom: JJK
Missione: M7 
Parole: 695
Rating: safe
Note: I do believe in fate and destiny, but I also believe we are only fated to do the things that we’d choose anyway. And I’d choose you: in a hundred lifetimes, in a hundred worlds, in any version of reality, I’d find you and I’d choose you.

Quando Sukuna sente la sua coscienza tornare a legarsi ad un corpo di carne, il suo primo pensiero va a lui. Quando apre gli occhi, le prime cose che vede furono il cielo stellato e la maledizione che stava provando ad attaccarlo.

Povera illusa

Sukuna non ha neanche bisogno di toccarla per prendersene cura, non si ferma neanche a controllare che sia veramente morta prima di voltarsi a guardare altrove. 

Nei mille anni in cui ha dormito, il mondo è cambiato radicalmente. Intorno a lui, dal suo punto rialzato, vede edifici alti abbastanza da toccare il cielo, luci artificiali che rischiarano la notte - gli umani hanno trovato finalmente il modo di prendersi cura di quel problemino che hanno sempre avuto con il buio, eh?

Il fresco della notte sulla pelle è inebriante, sentire di nuovo un corpo muoversi, invece che solo una coscienza che galleggia nel nulla, lo è altrettanto. Ha un mondo da esplorare, e non vede l’ora di farlo. 

Farà rinascere il suo regno, poi andrà a cercare il suo re e lo farà sedere ancora una volta ai piedi del suo trono. 

“Itadori Yuji,” chiama una voce alle sue spalle. Sukuna la riconoscerebbe nel buio, la riconoscerebbe nel caos, la riconoscerebbe fosse anche un sussurro in mezzo a una tormenta, ma il nome che dice è totalmente sbagliato. 

Sukuna si volta di scatto, un ringhio già pronto sulle labbra. Deve chiamare lui. Deve chiamare solamente lui.

Se lo trova davanti. Fushiguro Megumi. Lo sguardo fiero come la prima volta che lo ha visto, più giovane in volto dell’ultima volta che lo ha visto. 

Quel momento di distrazione è abbastanza perché il marmocchio in cui si è incarnato - quell’Itadori Yuji che gli ha rubato le prime parole che quella voce gli ha rivolto da mille anni a quel giorno - riprenda il controllo del suo corpo. 

La volta successiva che Sukuna riesce a prendere il controllo, si trova davanti uno di quei maledetti stregoni. Un migliaio di anni sono passati e sono ancora una razza irritante, quelli. Dice qualcosa sul vantarsi davanti a uno studente, e Sukuna attacca preso da una rabbia cieca: se qualcuno può pavoneggiarsi davanti a Fushiguro Megumi quello è lui. Lui e nessun altro. 

Ha appena cominciato a riscaldarsi, quando il moccioso - Yuji - prende nuovamente il controllo del suo corpo. 

Troverà il modo di fargliela pagare. 


Yuji e Megumi diventano amici, la parola ha un retrogusto amaro sulla lingua di Sukuna, ma almeno gli consente di vederlo da vicino. E’ giovane, ha forse la stessa età di quando lo ha incontrato la prima volta, millenni prima. Era una creatura magrolina e denutrita, ma aveva la fierezza di cento maledizioni. Si era presentato alla porta del suo tempio, si era inginocchiato davanti al suo trono. Cercava il potere per vendicarsi, e Sukuna glielo aveva concesso. 

Ha ancora una volta gli occhi di qualcuno che ha visto troppo, e ancora una volta Sukuna non era lì con lui. 

Stregoni di merda. La pagheranno.


L’occasione per avvicinarsi a lui arriva prima di quanto Sukuna avesse previsto. Una maledizione che riduce Yuji al confine tra la vita e la morte, troppo debole per tenerlo sotto controllo, e Sukuna è ancora una volta libero.

Trova Megumi nel giardino della prigione e Megumi, pur sapendo di non avere chance, non si fece scrupoli ad affrontarlo. 

Combattere di nuovo contro di lui è inebriante. E Sukuna ride, forte e senza remore, libero più di quanto non sia stato da quando ha preso possesso di quel corpo. 

Ma vede come Megumi si trattenga per non ferire il suo amico, vede che la preoccupazione principale è per lui. E Sukuna decide che gli darà qualcosa da ricordare: l’immagine di lui che strappa il cuore di Yuji. 

Sa che può guarirlo, ha solo bisogno di qualcosa per fare leva. 

Ed è quello che fa. Ottiene un minuto. E la possibilità di restare vicino a Megumi. 

Ancora non ricorda, ma lo farà presto. E se Sukuna ha aspettato mille anni, può aspettare ancora. Vuole vedere quel viso colpito dalla realizzazione, vuole vederlo avvicinarsi a lui. Vuole sentirsi ancora una volta il re del mondo con lui accanto. 

E, per Megumi, Sukuna sa che vale la pena aspettare. 








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