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[personal profile] chasing_medea
Titolo: press restart
Fandom: boku no hero academia
Prompt/missione: Luna nuova
Parole: 760
Rating: safe


Bakugou si sentiva al limite da qualche giorno, ma quella mattina la sua ansia sembrò raggiungere finalmente il picco. Cercò di ignorarla e portare avanti la sua giornata come al solito. Si vestì e uscì di casa per andare a lavoro. Arrivato a metà strada, però, la sensazione fastidiosa si era fatta più intensa, il suo battito cardiaco era accelerato e sentiva il respiro pesante nel petto. Rimase bloccato lì, nel mezzo del marciapiede per qualche minuto, non riuscendo a decidere se andare avanti o tornare indietro.
Si sentiva paralizzato. Non sapeva quale fosse la scelta migliore.
Alla fine, senza sentire di aver preso davvero una decisione cosciente, i suoi piedi si voltarono e cominciarono nuovamente a camminare verso casa. Sapeva che era la scelta migliore. C’era poco che riuscisse a fare in quelle giornate. In un paio di occasioni aveva provato a forzarsi, ad andare comunque a svolgere il suo lavoro, ma finiva solamente per stare peggio, lo aveva imparato ormai.
Mentre camminava tirò fuori il telefono dalla tasca e inviò un messaggio a Deku per avvertirlo. Circa mezz’ora dopo, quando era ormai rientrato in casa, ricevette una telefonata da parte sua.
“Kacchan! Hai bisogno che torno?”
Bakugou si prese qualche momento per ponderare la domanda. Erano anni che aveva smesso di farsi problemi nel chiedere aiuto a Deku quando ne aveva bisogno, era stato un percorso lungo e ci avevano impiegato anni, ma c’era riuscito. E aveva scoperto che avere il calore di Deku intorno a lui era una delle cose che riusciva a calmarlo sempre, spesso quando gli prendevano quegli attacchi passava ore intere semplicemente appoggiato al petto di Deku, ma quel giorno non era così brutta, sembrava gestibile nel complesso.
“Non ti preoccupare”, gli disse.
Deku aveva imparato a non forzarlo. “Ok, se cambi idea chiamami”.
Bakugou mise via il telefono e si mise a fare quello che faceva sempre in quelle giornate. Si fece una tisana, sedette sul divano, con le gambe stese davanti a lui e una copertina. Era una giornata abbastanza calda di aprile, ma essere coperto era una cosa che lo faceva sentire meglio, anche a costo di sentire un po’ caldo. Prese il suo astuccio e il quaderno da disegno e si mise ad abbozzare qualcosa sovrappensiero, una qualche puntata di una sitcom andava in sottofondo, mentre Bakugou non la stava seguendo veramente. In quelle giornate
Il periodo veramente brutto, quello in cui non riusciva ad uscire di casa, era ormai passato da tempo, ma in certi giorni la sua ansia tornava a fargli visita. Le sue manie di perfezionismo, il suo costante complesso di inferiorità che lo spingeva a lavorare il doppio rispetto a chiunque altro ogni tanto avevano ancora la meglio di lui.
La sua voglia di eccellere era sempre stato il suo grande pregio, ma ogni tanto lo riducevano in quelle condizioni.
Era come se il suo corpo lo obbligasse a prendersi quelle pause che lui non sentiva mai di essersi meritato.
Poco prima dell’ora di cena sentí la chiave girare nella serratura e Deku entrare in casa con una scatola sotto il braccio. Si avvicinò a lui e gli lasciò un bacio sulla testa.
“Sei in ritardo”, gli fece notare Bakugou. Cercò di mantenere la voce ferma, ma sapevano entrambi che nelle giornate come quella la minima deviazione dalla norma lo portava al limite, gli faceva sentire il nervosismo sotto pelle e riusciva a calmarsi solo quando poteva vedere che tutto andava bene.
“Lo so, avrei dovuto avvertirti”, si scusò Deku. “Come ti senti?”
“Meglio”
Deku si sedette accanto a lui e gli porse la scatola. Bakugou lo guardò perplesso per un secondo. “Cos’è?”
“Aprila, ma fai piano”, gli disse Deku con un sorriso.
Bakugou apri la scatola. Sul fondo vide una pallina di pelo rosso, dormiva acciambellato sul fondo della scatola indisturbata.
“È questo?”
“Ho pensato che ti potesse far piacere avere compagnia nelle giornate così”
Bakugou tirò fuori il gatto dalla scatola, era grande quanto la sua mano, lo tenne per un attimo osservandolo con attenzione, gli grattò la testa con un dito e spingeva la testa verso l’alto per cercare più contatto. Si appoggiò nuovamente allo schienale del divano e se lo appoggiò sul petto. Deku era rimasto in silenzio ad osservare lo scambio.
“È maschio o femmina?”
“Dovrebbe essere una femmina, ma avremo la conferma quando sarà un po’ più grande”
Il cucciolo alzó leggermente la testa, tirandosi su sulle zampe un po’ tremolanti, osservò per un attimo Bakugou e poi si sistemò meglio sul suo petto.
“Benvenuta a casa, Queen explosion murder”.

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