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Titolo: brother
Fandom: Obey me
Missione: M3 - legame fraterno
Parole: 666
Rating: nsfw
Note: twincest
Belphie rientrò nella stanza dopo una giornata di lezioni. Era stanco, ma non aveva sonno quel giorno. Aveva altre voglie, in un certo senso. Erano un po' di giorni che, tra lezioni e altro, rientrava a casa la sera troppo stanco anche per concedersi quel po' di piacere - non aveva idea di come facessero gli umani a sopportare tutto quel trambusto tutti i giorni, lui si sentiva stanco al solo pensiero di doverlo rifare il giorno dopo. Quel giorno aveva finito prima le lezioni, era un venerdì sera e la mattina dopo avrebbe potuto dormire fino a tardi senza nessun pensiero. Sì, avrebbe anche dovuto studiare, ma lo poteva fare il pomeriggio. In quel momento era più interessato a godersi la serata. Si spogliò e si stese sul letto, rilassato sui cuscini, pronto a prendersi il suo tempo. Fece scendere una mano lungo il suo corpo, fino ad arrivare alla sua erezione che cominciava ad indurirsi. Ma il contatto sembrava blando, sarebbe stato come soddisfare una necessità fisica mentre quella sera voleva veramente godersela. Ciò di cui aveva veramente voglia era avere Beel lì con lui, sentire le sue mani più grandi contro di sè. Belphie aveva imparato molto tempo prima ad approfittare della voracità di Beel. Aveva capito che, per attirarlo da qualche parte, bastava inviargli la foto di qualcosa che gli piaceva anche nel pieno della notte e lui sarebbe venuto di corsa. Ora, il caso voleva che anche Belphie fosse tra le cose a cui Beel non riusciva mai a dire di no, almeno era quello che aveva scoperto quando una volta, per scherzo, gli aveva mandato una foto mentre stava disteso mezzo nudo nel caldo estivo tra le lenzuola di Beel invece che tra le sue. Beel si era precipitato in camera alla velocità della luce, senza neanche fermarsi a rimediare il cibo per cui era uscito. Inutile a dirsi che quella era stata una notte che, a mesi di distanza, spesso Belphie si divertiva ancora a ricordare quando era solo sotto la doccia.
Nel Devildom non aveva mai avuto molte occasioni per sfruttare quella scoperta, ma adesso si stava rivelando più utile di quanto avesse creduto originariamente. Dopo il caos della finta partenza, infatti, Belphie aveva deciso veramente di partire per trascorrere quell'anno sulla terra come exchange student e ogni tanto quella distanza diventava un po' pesante da sopportare.
Beel non era semplicissimo da convincere. si preoccupava che le eccessive visite avrebbero fatto arrabbiare Lucifer, ma Belphie era più che pronto a prendersi la responsabilità in quel caso - qualunque scusa era buona per far arrabbiare Lucifer. Quindi Belphie era stato costretto a imparare un metodo, ogni volta cominciava con dei messaggi suggestivi, poi mandava delle foto via via più rivelatrice, continuando a dire a Beel quanto avesse bisogno di lui, quanto sentisse la sua mancanza. Nelle - rare - occasioni in cui Beel si dimostrava irremovibile, Belphie otteneva comunque del sesso telefonico - e la voce di Beel eccitato era qualcosa che valeva veramente la pena sentire almeno una volta nella vita. Ma la maggior parte delle volte, come quella sera, Beel si materializza nella sua stanza, pronto a sfogare su di lui quella voracità insaziabile. Quella sera in particolare, Belphie sa di aver fatto giusto qualcosa, o forse Beel era semplicemente più dell'umore del solito, perchè è comparso lì nella sua forma da demone, vestito interamente di abiti neri e attillati, con le ali nere in bella mostra, le corna e i denti più aguzzi del solito - che Belphie non vede l'ora di avere su di sè. Beel è impulsivo a letto, è famelico e vorace, e Belphie non potrebbe desiderare nulla di diverso. Nonostante siano gemelli, Beel è fisicamente molto diverso da lui. Più grosso, più muscoloso, dove lui è sempre stato troppo pigro per fare qualcosa, ma questo non significa che non possa godersi i risultati che l'allenamento fisico da su Beel.
Passa la mani sui suoi addominali scolpiti, e Beel gli morde il collo.
Fandom: Obey me
Missione: M3 - legame fraterno
Parole: 666
Rating: nsfw
Note: twincest
Belphie rientrò nella stanza dopo una giornata di lezioni. Era stanco, ma non aveva sonno quel giorno. Aveva altre voglie, in un certo senso. Erano un po' di giorni che, tra lezioni e altro, rientrava a casa la sera troppo stanco anche per concedersi quel po' di piacere - non aveva idea di come facessero gli umani a sopportare tutto quel trambusto tutti i giorni, lui si sentiva stanco al solo pensiero di doverlo rifare il giorno dopo. Quel giorno aveva finito prima le lezioni, era un venerdì sera e la mattina dopo avrebbe potuto dormire fino a tardi senza nessun pensiero. Sì, avrebbe anche dovuto studiare, ma lo poteva fare il pomeriggio. In quel momento era più interessato a godersi la serata. Si spogliò e si stese sul letto, rilassato sui cuscini, pronto a prendersi il suo tempo. Fece scendere una mano lungo il suo corpo, fino ad arrivare alla sua erezione che cominciava ad indurirsi. Ma il contatto sembrava blando, sarebbe stato come soddisfare una necessità fisica mentre quella sera voleva veramente godersela. Ciò di cui aveva veramente voglia era avere Beel lì con lui, sentire le sue mani più grandi contro di sè. Belphie aveva imparato molto tempo prima ad approfittare della voracità di Beel. Aveva capito che, per attirarlo da qualche parte, bastava inviargli la foto di qualcosa che gli piaceva anche nel pieno della notte e lui sarebbe venuto di corsa. Ora, il caso voleva che anche Belphie fosse tra le cose a cui Beel non riusciva mai a dire di no, almeno era quello che aveva scoperto quando una volta, per scherzo, gli aveva mandato una foto mentre stava disteso mezzo nudo nel caldo estivo tra le lenzuola di Beel invece che tra le sue. Beel si era precipitato in camera alla velocità della luce, senza neanche fermarsi a rimediare il cibo per cui era uscito. Inutile a dirsi che quella era stata una notte che, a mesi di distanza, spesso Belphie si divertiva ancora a ricordare quando era solo sotto la doccia.
Nel Devildom non aveva mai avuto molte occasioni per sfruttare quella scoperta, ma adesso si stava rivelando più utile di quanto avesse creduto originariamente. Dopo il caos della finta partenza, infatti, Belphie aveva deciso veramente di partire per trascorrere quell'anno sulla terra come exchange student e ogni tanto quella distanza diventava un po' pesante da sopportare.
Beel non era semplicissimo da convincere. si preoccupava che le eccessive visite avrebbero fatto arrabbiare Lucifer, ma Belphie era più che pronto a prendersi la responsabilità in quel caso - qualunque scusa era buona per far arrabbiare Lucifer. Quindi Belphie era stato costretto a imparare un metodo, ogni volta cominciava con dei messaggi suggestivi, poi mandava delle foto via via più rivelatrice, continuando a dire a Beel quanto avesse bisogno di lui, quanto sentisse la sua mancanza. Nelle - rare - occasioni in cui Beel si dimostrava irremovibile, Belphie otteneva comunque del sesso telefonico - e la voce di Beel eccitato era qualcosa che valeva veramente la pena sentire almeno una volta nella vita. Ma la maggior parte delle volte, come quella sera, Beel si materializza nella sua stanza, pronto a sfogare su di lui quella voracità insaziabile. Quella sera in particolare, Belphie sa di aver fatto giusto qualcosa, o forse Beel era semplicemente più dell'umore del solito, perchè è comparso lì nella sua forma da demone, vestito interamente di abiti neri e attillati, con le ali nere in bella mostra, le corna e i denti più aguzzi del solito - che Belphie non vede l'ora di avere su di sè. Beel è impulsivo a letto, è famelico e vorace, e Belphie non potrebbe desiderare nulla di diverso. Nonostante siano gemelli, Beel è fisicamente molto diverso da lui. Più grosso, più muscoloso, dove lui è sempre stato troppo pigro per fare qualcosa, ma questo non significa che non possa godersi i risultati che l'allenamento fisico da su Beel.
Passa la mani sui suoi addominali scolpiti, e Beel gli morde il collo.